Da sempre, è tradizione presso i piccoli centri e le borgate dedicare uno spazio importante nelle occasioni festive con l’organizzazione di spettacoli e concerti; anche in Torre Faro, non sono mancate tali espressioni ed i suoi protagonisti. Dai tempi del “folklore popolare classico”.
Per festeggiare la natività di San Giovanni Battista nelle due sponde dello Stretto si rinnova un “rito” millenario che vede protagonisti i villaggi delle coste estreme di Sicilia e Calabria.
Nei giorni di questa caratteristica ricorrenza e nelle settimane che la precedono, dense di preparativi: la ricerca di legna e materiale da ardere era frenetica, bambini ed adulti percorrevano tutto il paese; e al tramonto del 24 giugno, dopo aver dato e ricevuto il “segnale convenzionale”, la “Bamparizza” divampava..! A questo punto, era importante che questa fosse più “alta” delle altre disposte lungo le spiagge del paese: il mattino dopo, sarebbe risultata “vincitrice” quella che avrebbe bruciato più a lungo, anche in confronto a quelle delle spiagge calabre…
A pochi giorni dal solzistio d’estate infatti nei villaggi marinari di Ganzirri e Torre Faro e in quelli calabresi di Villa San Giovanni e Cannitello è tradizione accendere dei grandi falò sulla spiaggia che illuminano la notte e che sono visibili da entrambe le sponde. Questa particolare tradizione accomuna i due centri dello Stretto e ci riporta a tempi lontani e a riti magici e propiziatori compiuti dagli antichissimi abitanti di queste terre. Durante queste fasi infatti, è consuetudine rivolgere invocazioni e preghiere a San Giovanni Battista, cugino di Cristo, colui che farà da battistrada ed anticipatore al Messia e che poi sarà fatto decapitare da Erode e di cui in quell’occasione se ne ricorda la nascita.
Una particolare tradizione quindi che unisce virtualmente per una notte la Sicilia e la Calabria; quando ancora non esisteva l’illuminazione elettrica e le notti erano effettivamente buie questi grandi falò davano un effetto ancora più suggestivo a tutto lo Stretto. Questa festa in parte ripropone una precedente ricorrenza pagana e si svolge esattamente sei mesi prima del Santo Natale, giorno in cui sino al IV secolo d. C. era celebrata la festa al Dio Sole. Un tempo, per il Battista, si compivano alcuni rituali magici-religiosi relativi al “maritaggio” delle ragazze e per l’occasione si creavano i cosiddetti “legami di comparaggio”. Questi rituali si ritrovano tutt’oggi anche in altri centri della Sicilia come Alcara Li Fusi presso i Nebrodi, quando nella medesima notte avviene la festa del “Muzzuni”.
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