Ganzirri e il proprio lago devono il loro nome probabilmente all’arabo Gadir (stagno, palude), Ghedin (pantano) o Kanzir (suini, probabilmente perché in zona sorgeva, anticamente, una cinghialaia). Ciò appare verosimile, dato che nell’antichità l’intera zona dei laghi era paludosa e solo con i primi stanziamenti e la creazione di nuclei abitativi stabili si determinò una progressiva bonifica del territorio. La denominazione potrebbe inoltre derivare da alcune imbarcazioni utilizzate nei secoli XII e XIII d. C. idonee alla navigazione in acque basse lacustri, in quanto provviste di “chiglia piatta” dette “Ganzirre”, “Gazzarre” e “Ganzarolus”, impiegate anche presso altre località d’Italia; le barche venivano attraccate in questi ampi pantani, ottimi per il rifugio dalle condizioni avverse, per il rimessaggio e per operazioni di manutenzione e riparazione.
Affettivamente, avendo ripercorso nelle sue fasi salienti la storia della nostra isola, della nostra città e di Torre Faro, voglio menzionare, ricordandolo, il prof. Francesco Donato (dettu “ì Piscibròdu”), profondo conoscitore delle più antiche vicende dei nostri territori che, durante la sua lunga carriera coronata infine presso la redazione della “Voce di Torre Faro”, ebbe modo di dispensarne il consolidato sapere. Egli che insegnò a generazioni di studenti, di certo avrebbe anche condiviso ed incoraggiato questa mia iniziativa.
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